lunedì 16 aprile 2012

Miti Infranti (da repubblica 15 aprile 2012)






Juan Carlos va a caccia di elefanti fratture e polemiche per il re di Spagna


OMERO CIAI

UNA caduta accidentale, tre fratture all'anca destra, rientro d'urgenza dal Botswana, intervento chirurgico, protesi e tante polemiche. L'ultima battuta di caccia all'elefante in Africa è costata cara, anche in termini d'immagine, al sovrano spagnolo da sempre grande appassionato del genere.

Non fosse stato per l'incidente, con ogni probabilità la visita privata nel paese africano sarebbe anche rimasta segreta perché la Casa reale spagnola ha l'abitudine di non rendere noti, soprattutto per ragioni di sicurezza, gli spostamenti dei membri della famiglia reale quando non sono impegni ufficiali.

Per il sovrano, che ha compiuto 74 anni lo scorso 5 gennaio, si tratta della quarta operazione negli ultimi due anni. Nel maggio del 2010 venne operato di un tumore benigno ai polmoni, un mese dopo gli è stato applicato un ginocchio artificiale e, a settembre dell'anno scorso, è stato curato per una lesione al tendine d'Achille. La caduta non è avvenuta durante la caccia ma all'accampamento. Juan Carlos è stato rimpatriato d'urgenza con un volo di dieci ore in un aereo privato e operato all'alba di ieri nell'ospedale San José a Madrid. La degenza in ospedale dovrebbe durare al massimo una settimana. La regina Sofia non si trova in Spagna ma in Grecia, in vacanza con i suoi fratelli.

Il Botswana, un paese dove Juan Carlos si è recato altre volte per partecipare ai safari, non gli porta fortuna. Nell'agosto del 2005 fu sorpreso lì quando in Afghanistan venne abbattuto un elicottero spagnolo e 17 militari rimasero uccisi in uno dei più gravi incidenti delle missioni all'estero dell'esercito di Madrid.

Questa volta il viaggio è coinciso con l'incidente al nipote tredicenne Froilan, il figlio dell'infanta Elena, che si è sparato accidentalmente ad un piede con un fucile a pallettoni.

L'incidente al re e il contesto nel quale è avvenuto hanno provocato in Spagna molte polemiche. Per una ragione contingente: il paese sta attraversando la più grave crisi economica della sua storia recente. E per una etica: oltre ad essere animali amati dai bambini, dolci e mansueti, gli elefanti sono considerati una specie che presto potrebbe essere in via d'estinzione per l'avidità di coloro che commerciano con le loro pregiatissime zanne. Il Botswana è uno dei pochissimi paesi africani che ancora permette la caccia a questi mammiferi in cambio di versamento allo Stato che va da un minino di 10mila ad un massimo di 30 mila euro. L'imbarazzo è grande. La pagina web di "Rann Safari", azienda che organizza battute di caccia all'elefante in Botswana (45mila euro per due settimane) e che usava come pubblicità vecchie foto del re, è scomparsa da Internet. Mentre sulla rete si sono scatenati gli ambientalisti. Secondo il Wwf gli elefanti potrebbero estinguersi in molte zone dell'Africa nel corso dei prossimi 50 anni. Il caso più recente di caccia illegale è stato documentato a febbraio in Camerun: in una settimana guerriglieri sudanesi hanno sterminato 450 animali.

Nessun commento: